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Le mummie di Ferentillo

Le mummie di Ferentillo

E’ la storia di un paese raccontato attraverso i suoi morti, visibili e ben conservati nelle teche della cripta sconsacrata di una chiesa: c’è il campanaro caduto dal campanile perché si era sporto per salutare il passaggio della fidanzata, c’è il soldato napoleonico impiccato, due giovani sposi cinesi morti di colera dopo un viaggio a Roma, l’avvocato del paese ucciso con una coltellata, e un brigante sempre accoltellato durante un regolament di conti, una ragazza morta di parto con il bambino appena nato, una vecchietta con indosso i vestiti che portava durante la sepoltura.

Siamo a Ferentillo, in provincia di Terni, a dieci chilometri dalla Cascata delle Marmore. Il museo delle mummie di Ferentillo si può raggiungere percorrendo la SS 209 Valnerina che da Terni prosegue in direzione Norcia-Macerata.

Il Museo si trova sotto la chiesa di Santo Stefano nel paese inferiore, alla destra del fiume: un borgo incantevole chiamato Precetto dove l’atmosfera del Medio Evo è ancora tangibile e respirabile. La chiesa “delle mummie” si riconosce dall’orologio posto sulla torre del campanile. La chiesa di Santo Stefano risale al 1200, venne adibita a cimitero nel 1500 quando la chiesa nuova fu costruita sopra quella vecchia. Orario delle visite (tutti i giorni compresi i festivi). Novembre-Febbraio 10 – 12,30 / 14,30 – 17 Marzo e Ottobre 9 – 12,30 / 14,30 – 18,00. Aprile-Settembre 9 – 12,30 / 14,30 – 19,30. Biglietto d’ingresso: singolo € 2,60 – Gruppo (almeno 15 persone) € 2,10. Il cimitero è scavato direttamente nella roccia del monte.

Fino al 1871 qui vennero sepolti gli abitanti del paese. Per uno stranissimo fenomeno fisico-chimico prodotto da microrganismi presenti nel terreno all’interno del cimitero i cadaveri non imputridiscono ma si mummificano naturalmente, senza bisogno di intervento umano. Vi sono delle piccole finestre, questo permette di tener sempre ben aerato il cimitero, fattore che incide poi nella mummificazione naturale. La pelle dei defunti si essicca sul corpo nel cui interno si trovano ancora tutti gli organi intatti.

Solo in altri due posti in Italia avviene questo particolare fenomeno, uno si trova in un convento di cappuccini nei pressi di Palermo, dove i cadaveri conservati nelle teche sono soprattutto di nobili e ricchi che con questa sepoltura avevano l’ambizione di sfidare la mortalità, l’altro si trova in Friuli nella chiesa del paese di Venzone del Friuli.